Viviana Bertazza   Angelica Consoli   Rita Duchi   Annalisa Gregorio 
Laura Mondelli   Albano Morandi   Francesco Visentini

QUIDAM QUIDEM IRRIDEBANT

Inaugurazione Art gallery "niArt"
Via Anastagi, 4a/6 - 48100 RAVENNA
sabato 30 maggio 2015
ore 18:30

Dal 30 maggio al 13 giugno 2015

INVITO

COMUNICATO
 

ENTRATA ingresso libero

Orari galleria niArt: martedi, mercoledì 11:00/12:30

giovedi, venerdi  17:00/19:00

sabato 11:00/12:30 17:00/19:00
Per appuntamenti fuori orario 338 2791174

Le opere realizzate da Albano Morandi e dai suoi studenti dell’Accademia SantaGiulia di Brescia dialogano sottilmente con il patrimonio artistico e con lo stesso tessuto culturale e spirituale di Ravenna; e vale dunque la pena di sottolineare che per una volta le emergenze storico-artistiche di un luogo magico non vengono semplicemente ammirate dagli studenti, ma sono al contrario da essi utilizzate quale stimolo per una riflessione da declinare in chiave contemporanea.

 Alcuni lavori prendono ispirazione dalla tradizione musiva e dalla sua tecnica, proponendo riflessioni sul significato della tessera e sulla sua logica compositiva frammentata.

Altri si concentrano piuttosto su quella “scintilla di sacralità” che la foglia oro contiene e simboleggia, e non manca neppure una citazione diretta – sin dal titolo – di uno dei capolavori del mosaico ravennate, la Teodora di San Vitale.

Più in generale, inoltre, tutti i lavori riflettono sulla capacità dell’arte di trasmettere l’assoluta ineffabilità del sacro, ponendosi dunque sulla medesima strada che molti secoli fa hanno tracciato con straordinaria intensità i mosaicisti delle basiliche paleocristiane.

La mostra, patrocinata dal comune e dalla provincia di Ravenna, nonché da Ravenna 2015,  è accompagnata da un interessante catalogo realizzato dagli stessi studenti dell'Accademia di Santa Giulia di Brescia e ricca di un testo storico-critico di Paolo Sacchini.

 

Estratto dalla presentazione in catalogo di Paolo Sacchini:

“Quando Papa Paolo VI, il 7 maggio 1964, incontrava gli artisti riuniti nella Cappella Sistina e rivolgeva loro la toccante Lettera agli artisti, non c’è dubbio che il tema del sacro fosse ormai un po’ fuori dai circuiti più battuti dall’arte sperimentale.

Oggi, invece, mi sembra che la questione della sacralità – interpretata e parafrasata in molte sfumature differenti – stia tornando sempre più spesso, qua e là, nell’opera delle nuove leve dell’arte contemporanea. Si tratta sempre, senz’altro, di un’ipotesi di lavoro che riguarda una “nicchia” di artisti; tuttavia, nel complesso mi pare che anche solo rispetto a venti o persino dieci anni fa si possa cogliere una significativa crescita della sua rilevanza, forse anche in virtù dell’urgenza sempre più pressante di tematiche quali la convivenza tra le religioni (che le generazioni più giovani sperimentano ormai sin dalla primissima infanzia) o quella perdita di ideali “forti” nel mondo occidentale che sembrerebbe proprio avere qualcosa a che fare – senza con questo volersi avventurare in azzardate considerazioni sociologiche – con l’agghiacciante fenomeno dei foreign fighters, e così via. Dunque non mi stupisce che da un corso di Arti Visive di un’Accademia di Belle Arti sia potuta nascere una mostra come questa, che sul tema del sacro – sia pur inteso in senso molto ampio, e poi con un affondo più specifico sulla questione della “sacralità dell’arte” – riflette con attenzione e sensibilità, offrendo letture che tra loro appaiono per certi versi complementari.

Ma a questo aggiungerei che il motivo principale per cui la cosa non stupisce è che il docente del corso è Albano Morandi… e questo non tanto perché il tema del sacro sia stato particolarmente al centro della sua riflessione ormai più che trentennale, ma perché davvero – ha detto benissimo Paolo Bolpagni – una delle costanti del lavoro di Albano è «il piacere e il bisogno di confrontarsi e dialogare con colleghi giovani e meno giovani.

E dunque, in questo anno accademico 2014/15 che cade giusto a cinquant'anni dalla succitata lettera, l'occasione si traduce per Albano da un lato – sul piano didattico – nell’occasione per coinvolgere gli studenti, per farli maturare professionalmente, per dare loro una meta per la quale lavorare e infine da raggiungere a conclusione del corso, e dall’altro – nei termini della sua personale ricerca sulla figura dell’artista come “regista di accadimenti culturali” – nell’opportunità di entrare in relazione con una diversa generazione di artisti, cercando di intuirne l’identità profonda a partire dalla comprensione delle modalità con le quali i suoi studenti affrontano un tema che è davvero un evergreen, e che dunque si presta efficacemente a fungere da cartina di tornasole rispetto a molti elementi, a molte tensioni, a molti presentimenti”.

La classe seconda del biennio di specializzazione in arti visive dell'Accademia di Belle Arti SantaGiulia di Brescia sotto la guida del docente di Pittura Albano Morandi: Annalisa Gregorio; Viviana Bertanza; Laura Mondelli; Rita Duchi; Angelica Consoli; Francesco Visentini.

Testi in catalogo Paolo Bolpagni e Paolo Sacchini.


Viviana Bertazza


Angelica Consoli


Rita Duchi


Annalisa Gregorio


Laura Mondelli


Francesco Visentini